Consigli di lettura: Il clima che cambia l’Italia

31 Mag, 2021 | Focus Italia

Viaggio in un Paese sconvolto dall’emergenza climatica: testimonianze di chi vive il cambiamento, eventi di cronaca e informazione scientifica nel nuovo libro di Roberto Mezzalama

Inutile cercare il cambiamento climatico altrove o illudersi che riguardi Paesi esotici dalle coordinate distanti: l’emergenza ormai è qui e sta già modificando mari, montagne, laghi, boschi, città del Bel Paese. Il clima che cambia l’Italia. Viaggio in un Paese sconvolto dall’emergenza climatica  di Roberto Mezzalama racconta come il riscaldamento globale stia chiedendo il suo obolo anche all’Italia e ai suoi abitanti, trasformando in modo radicale abitudini secolari, attività lavorative, paesaggi ed ecosistemi. E se pensate che tutto questa sia un’esagerazione, il libro di Mezzalama è qui per portarvi le prove, raccontate in viva voce da chi il cambiamento – o meglio – la crisi climatica la sta vivendo sulla propria pelle: agricoltori, guide alpine, viticoltori, pescatori, albergatori e anche produttori di tavole per liuteria. Perché il riscaldamento climatico tocca davvero tutti e se non agiremo in fretta potremmo perdere molto del patrimonio del nostro Paese.

Il Grand Tour dell’Italia trasformata dalla crisi climatica

Quello di Mezzalama è un vero e proprio Grand Tour, un viaggio di scoperta e di conoscenza scandito da incontri e interviste con chi già oggi è un testimone privilegiato dei cambiamenti in atto nel nostro Paese. Di tanto in tanto, un breve intermezzo fornisce al lettore dati e informazioni scientifici sui cambiamenti in atto e sui fenomeni fisici alla loro base, configurandosi come un’utilissima scheda divulgativa che consente al pubblico meno esperto di orientarsi meglio.

Testimoni della metamorfosi

Ne Il clima che cambia l’Italia, il costo ambientale, umano ed economico del cambiamento climatico è raccontato in prima persona. Leggiamo, così, di Fabio Ognibeni, amministratore delegato di un’azienda che produce tavole armoniche per pianoforti e tavole per liuteria, e della sua reazione dopo aver visto la devastazione della Tempesta Vaia: “Il bosco non c’era più (…) ho pianto, poi sono salito in macchina e sono andato a vedere altri boschi che conoscevo. Nei due giorni successivi sono rimasto in uno stato di confusione, non sapevo cosa fare”.

Si legge di Giorgio Passino, guida alpina da molti anni, che teme che il suo mestiere sia destinato a estinguersi tra non molto perché “fra qualche decennio non avremo più niente.” E ancora di Ivo Nardi, che produce Prosecco con metodo biologico e che racconta di quanto il suo mestiere fra i filari di uva sia cambiato rispetto a quando lo faceva suo padre: “Quando ero giovane nel territorio non si faceva mai l’assicurazione contro la grandine (…) Negli ultimi 15-20 anni l’assicurazione si fa sistematicamente, perché la grandine poco o tanto arriva sempre e può essere violentissima”.

Agire ora

Da Nord a Sud, passando dalla Sardegna e da Venezia, dal Vercellese e dal Lago d’Orta, attraverso il racconto di alluvioni, bombe di ghiaccio, tempeste. Tra le parole di uomini e donne che con i loro occhi hanno visto il cambiamento degli ultimi anni e i dati sui fenomeni climatici precisi e ineludibili, il libro di Roberto Mezzalama apre gli occhi. E si spera anche la mente: perché se vogliamo tutelare la nostra terra, i nostri mestieri, le nostre persone non potremo che agire. E agire in fretta, perché siamo già in ritardo.

Chi è Roberto Mezzalama

Laureato in scienze ambientali e con un master in ingegneria ambientale, ha lavorato per anni nel settore pubblico per poi passare a una posizione apicale in una multinazionale che si occupa di ingegneria ambientale. È membro del Consiglio di Amministrazione del Politecnico di Torino e collabora con l’Università di Hardvard. È tra i co-autori del Libro bianco sulla comunicazione ambientale.

Micol Burighel

 

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