Wayne Dunn La CSR non è il Centro Riparazioni del Capitalismo. La CSR riguarda l’integrazione nelle attività aziendali del valore sociale, della gestione ambientale e dell’impatto sulle comunità. Un’integrazione strategica che crei allineamento e sinergie. L’integrazione dell’impatto degli obiettivi di sviluppo sostenibile, del valore di business e del vantaggio competitivo. Molti, al contrario, hanno una visione del tutto diversa della Corportate Social Responsibility. Stamattina ho trovato il seguente riscontro a uno dei miei post, quindi ho deciso di condividere la mia risposta nel mio blog. Mi dispiace, ma non concordo con la narrativa “fare lavorare la CSR & la sostenibilità a favore del mio business”. Tale narrativa ha danneggiato, anzi, ha ucciso lo spirito della CSR. Il mio punto di vista è questo: “Fare lavorare la CSR per mitigare l’impatto negativo di un’azienda sulla società e sull’ambiente.” E, se l’azienda fa questo in modo onesto, trasparente e come parte integrante della propria strategia di business, è probabile che si accumuleranno diversi benefici. Tali benefici, però, vanno considerati come i ‘sotto-prodotti’ dell’operare in maniera giusta e proficua. Che non vengano commercializzati e venduti come i principali motori o motivazioni perché l’azienda abbracci la CSR e la sostenibilità. Piuttosto, considerazioni morali, etiche e anche obblighi legali di responsabilità dovrebbero costituire ragioni più dirette, stimolando le aziende ad abbracciare la CSR/sostenibilità. Gentile Sudhir Sinha, La ringrazio del cortese riscontro, il cui contenuto mi trova però rispettosamente ma nettamente in disaccordo. La sua risposta parte dal presupposto che la natura fondamentale del business sia quella di nuocere la società e che la CSR sia una sorta di meccanismo volontario auto-regolante con il quale l’impresa dovrebbe mitigare gli effetti nocivi. Non sono d’accordo. Se la natura di un’azienda, qualsiasi azienda, è tale da tendere naturalmente a danneggiare la società e l’ambiente, va gestita con azioni regolamentari per vietarla del tutto o, imponendo tasse pesanti, per controbilanciarne in qualche modo gli impatti negativi.

La CSR non è un meccanismo di riparazione del capitalismo. Né va vista come una tassa. La CSR è una strategia di valore che allinea il valore creato per gli azionisti, l’impatto sociale e la protezione dell’ambiente: crea valore, non si limita semplicemente a distribuirlo.
Il business esiste per creare valore; valore per gli azionisti e, di conseguenza, valore per la società. Storicamente, molte imprese, per ragioni diverse, hanno saltato o trascurato la seconda dimensione del valore, spesso senza o con poche ripercussioni. E spesso il legislatore non utilizzava o non utilizza le regole in modo efficace per mitigare gli impatti negativi. Negli ultimi anni le aspettative nei confronti del business sono aumentate parecchio. Sempre di più, la società e gli stakeholder si aspettano che il business crei valore sociale e protegga l’ambiente mentre allo stesso tempo crea valore per gli azionisti. Anche se non ancora a livello universale, le imprese che non soddisfano tali aspettative sono esposte a costi e a rischi maggiori. Se ne rendono conto gli investitori che integrano questo fattore nelle proprie scelte d’investimento. Come ho osservato in un post precedente, Blackrock (un fondo d’investimento del valore di $6 trilioni) sta disinvestendo da imprese che non si adeguano ai suoi rigorosi standard di responsabilità sociale. In risposta a queste pressioni e aspettative, molte imprese destinano risorse (risorse aziendali/degli azionisti) per fare del bene sociale. In sostanza, trasferiscono valore dagli azionisti alla collettività; una distribuzione “a somma zero”, un atto filantropico e di beneficienza. Certo, è meglio che non fare nulla, ma si potrebbe fare molto di più per l’azienda, o per la collettività. Le imprese intelligenti e i leader intelligenti stanno definendo soluzioni per allineare e integrare impatto sociale e valore sociale con il valore per gli azionisti e l’impatto del business, facendo sì che CSR e sostenibilità funzionino per le proprie aziende. Sfruttano la CSR e la sostenibilità per creare valore anziché limitarsi a distribuire e a trasferire valore. I leader intelligenti sanno che CSR e sostenibilità sono in grado di creare valore reale in ogni aspetto delle attività di business. Dal reclutamento e fidelizzazione dei dipendenti (una CSR veramente efficace può diventare uno degli asset di reclutamento più persuasivi), alla finanza (si veda il mio post su Blackrock), dal marketing (le catene di valore hanno impatti sempre più importanti, dai mercati di massa ai servizi industriali B2B) all’ingegneria (un progetto che utilizza al meglio il capitale naturale/le risorse naturali è la chiave per una gestione efficace dei costi, le autorizzazioni di legge e la licenza sociale). Potrei continuare. Il punto importante è che l’impatto sociale e la protezione ambientale creano veramente valore e vantaggi competitivi sotto ogni aspetto del business e delle attività. Destinare fondi a qualche attività di beneficienza o filantropica, invece, non ha questi effetti. Anzi, spesso si finisce per sprecare soldi e risorse. Articolo originale  ]]>