Un’aria nuova, più pulita, si respira in casa Apple. Il gruppo ha recentemente adottato politiche produttive e non solo che dimostrano una maggiore attenzione all’ambiente. La maggior parte delle sostanze plastiche, per esempio, è stata rimossa dai MacBook, ora quasi interamente costruiti in alluminio riciclabile, e il mercurio e altre sostanze chimiche sono state eliminate dalla componentistica interna. Il colosso di Cupertino, inoltre, ha deciso di installare pannelli solari e fonti di approvvigionamento rinnovabile per alimentare i datacenter del suo iCloud, il servizio “sulla nuvola” che Apple fornisce gratuitamente ai propri clienti: con questa tecnologia, i file vengono automaticamente salvati su un server remoto e resi immediatamente disponibili su tutti i dispositivi in uso, come iPhone, iPad e Mac. Le tecnologie “on the cloud”, per funzionare, devono ricorrere a immensi server alimentati 24 ore su 24 da energia elettrica con un impatto ambientale elevatissimo in termini di emissioni di CO2.

Questo sta alla base della decisione di ricorrere all’energia pulita. Ma le novità non finiscono qui.  Apple ha deciso di assumere come consulente senior per le politiche ambientali Lisa Jackson, ex capo dell’Environmental Protection Agency, l’agenzia del Governo Federale degli Stati Uniti che ha tra i suoi scopi la protezione ambientale e quella della salute umana, perseguite attraverso l’applicazione delle leggi approvate dal Congresso
Ad annunciarlo in un’intervista per Politico è stata la stessa esperta, entusiasta per questo nuovo incarico e fortemente motivata ad aiutare Apple a raggiungere nuovi obiettivi green.

Nel 2006 Lisa Jackson entrò a  far parte dello staff del Governatore del New Jersey  fino a divenirne capo nel dicembre 2008. Qualche giorno dopo fu nominata Amministratore dell’EPA dal Presidente Obama. Ora per lei una nuova avventura in casa Apple. Da anni impegnata sul fronte dell’elettronica, la Jackson è interessata all’implementazione di modalità di produzione che tengano conto non soltanto del design e delle funzionalità di un dispositivo, ma anche della sua riparabilità e della quantità di rifiuti che andrà a generare una volta dismesso. Più un dispositivo è facile da smontare, maggiori sono le possibilità che ogni singola sua parte possa essere riciclata e quindi minori saranno i rifiuti prodotti.

In attesa dell’arrivo della Jackson, Apple non perde tempo: secondo un’indiscrezione del New York Times, l’azienda sarebbe pronta a buttarsi nella musica in streaming con iRadio. Appare ben più di una coincidenza il fatto che in queste settimane la mela morsicata abbia lanciato un nuovo modello di iPod touch, economico (249 euro), con meno memoria e senza telecamera posteriore, ma con le stesse caratteristiche del popolare lettore di musica.