di Martina Pugno

Nessuno lo farà al posto tuo” è il titolo del nuovo libro di Marco Boschini, Assessore all’Ambiente del Comune di Colorno (Pr) e Responsabile Associazione Comuni Virtuosi, ma anche un monito che l’autore rivolge a tutti i lettori. Il messaggio è chiaro: il volume costituisce un forte richiamo al “fare”, allo scendere in campo senza deleghe, per un rinnovamento che parta dal basso e che ricostruisca efficaci legami tra i cittadini e le istituzioni. Una sinergia possibile e che, come indicato dallo stesso Boschini anche nelle sue precedenti pubblicazioni, ha già iniziato a dare importanti risultati in termini di sostenibilità sociale e ambientale.

Il più recente congresso Weec sull’educazione ambientale svoltosi a Marrakech ha denunciato, ancora una volta, scarsi investimenti e poco coinvolgimento da parte delle istituzioni per quanto riguarda le tematiche legate all’ambiente e alla sostenibilità. Quali sono le principali difficoltà da affrontare per le istituzioni locali nell’introdurre e incentivare buone pratiche ambientali? Mancano le idee, le risorse o l’interesse?

Direi che la risposta sta esattamente al centro delle tre opzioni. Purtroppo è spesso un mix di mancanza di idee, carenza di risorse, scarsissimo interesse e, aggiungo, curiosità verso scelte e opzioni diverse. La pigrizia, a livello locale, è la nemica principale dell’ambiente. Sembra assurdo, ma è proprio così.

Come nasce il progetto Comuni Virtuosi, quali sono gli obiettivi e le iniziative principali? I requisiti per farne parte?

L’esperienza dei comuni virtuosi nasce nel 2005, su iniziativa di 4 amministrazioni locali: Colorno, Melpignano, Vezzano Ligure, Monsano. L’obiettivo dichiarato è quello di mettere insieme le buone esperienze sperimentate in campo ambientale, e farne scuola, per renderle il più possibile replicabili. I requisiti per entrare a far parte della nostra “famiglia” sono sul sito dei comuni virtuosi, e rappresentano un mix di risultati minimi conseguiti e peculiarità del contesto in cui è inserita un’amministrazione che ci chiede di entrare.

Dal suo libro “Nessuno lo farà al posto tuo” emerge chiaramente la convinzione che il cambiamento deve passare attraverso la partecipazione attiva dei cittadini: secondo la sua esperienza, sono più di frequente i cittadini a stimolare le istituzioni locali, o viceversa?

Le esperienze più belle si attivano proprio quando vi è una sostanziale reciprocità: gli amministratori sollecitano e incentivano e i cittadini fanno altrettanto. Il segreto, la chiave del possibile successo di ogni singola iniziativa riside nella partecipazione attiva dei cittadini. Non c’è sindaco illuminato che tenga, se manca il coinvolgimento diretto delle persone poi tutto si esaurisce, si svuota con il passare del tempo e dei finanziamenti.

Quanto è importante, in questo senso, l’interazione delle istituzioni con i cittadini? Che ruolo gioca una efficace comunicazione tra le parti?

Direi che è fondamentale. Più che comunicare, però, credo sia importante condividere. Fare le cose insieme, “sporcarsi le mani”, aiuta a cimentare rapporti anche e soprattutto da un punto di vista umano e consente di abbattere muri invisibili di pregiudizio e timore.

Lei gestisce un blog personale di successo: quale il valore aggiunto dei contenuti online per fare cultura su temi come quello ambientale?

E’ fondamentale comunicare e far circolare le informazioni, soprattutto quando si parla di ambiente. Io credo che le buone notizie siano contagiose, ecco perché è fondamentale imparare a dirle, farle circolare!